L'associazionismo ad Arcade - Gruppo Alpini Arcade


Associazione Nazionale Alpini


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L'associazionismo ad Arcade

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L'ASSOCIAZIONISMO IN ARCADE
dal  volume "Arcade tra storia e cronaca" di Marcello Lovadinia
Nella nostra comunità sono attivamente presenti numerose associazioni d’arma, comitati ecclesiali, gruppi sportivi ed enti culturali. Uno dei più numerosi ed attivi è il Gruppo Alpini A.N.A.

Il gruppo alpini
Quella che oggi è l’Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.), fino al 1945 era denominata "10° Reggimento Alpini” ed era organizzata secondo una struttura di tipo militare, articolata in Battaglioni, Com­pagnie, Plotoni e Squadre.
Nel 1936 Antonio Rossetto raccolse l’adesione di una quindicina di Alpini e fondò la “squadra di Arcade” della Compagnia di Nervesa della Battaglia.
Il 19 marzo 1948 ancora Antonio Rossetto, coadiuvato dal segretario Vittorio Pagotto, riorganizzò gli Alpini arcadesi che si costituirono ufficialmente in Gruppo A.N.A.
Dal 1954 al 1960 l’Associazione ha avuto come capogruppo Fiorenzo Roncolato e come segretario Vittorio Pagotto che è stato anche animatore del folclore alpino e paesano con la sua allegra fisarmonica.
Dal 1961 al 1964 il Capogruppo è stato Celio Boscarato, quindi Carlo Tognarelli (1965-1967), Luigi Pavan (1968-1970) ed Ugo Bettiol (1971-1983). Nel 1983 sono stati capigruppo Franco Fornasier ed Attilio Casteller fino alle elezioni. Per un breve periodo è stato rieletto Luigi Pavan e dal 1986 il capogruppo è Florindo Cecconato.
Dal 1961 si sono alternati vari segretari: Ezio Bigolin, Renato Pollicini, Primo Barro, Carlo Tognarelli, Ferdinando Zanatta, Egidio Fiumi, Enrico De Marchi, Pieraugusto De Pin ed, attualmente, Mario Pavan.
Il Gruppo alpini collabora con varie associazioni ed enti locali, in particolare con la scuola, con la parrocchia, con l’Amministrazione comunale e con la Biblioteca civica.

I fatti salienti
Il 16 novembre 1965 fu inaugurato il Monumento agli Alpini, una superba aquila ad ali spiegate. Ne è progettista l’ing. Vittorio Gentili e realizzatore l’artista del ferro Simon Benetton.
Alla cerimonia dell’inaugurazione erano presenti: il Presidente della Sezione A.N.A. di Treviso cav. Manfren, il Generale Medaglia d’oro Magnani, il Prefetto, il Provveditore agli Studi, il Sindaco on. Lombardi ed altri.
Celebrò la messa il Cappellano Alpino mons. Paolo Chiavacci.
Nel 1966, in occasione della cena sociale dell’Associazione, è stata lanciata l’idea di fondare la sezione arcadese dell’A.V.I.S., sono state raccolte le adesioni e costituita la sezione.
Il primo aprile 1973 la Scuola elementare di Arcade è stata dedicata alla gloriosa “DIVISIONE JULIA”, “non certo come esaltazione della guerra, ma, affinché il ricordo di tanti giovani vite stroncate, insegni alle nuove generazioni il disprezzo per la guerra e l’amore per la pace, lo studio ed il lavoro” come ha auspicato il capogruppo Ugo Bettiol nella presentazione del Numero unico “Omaggio alla Julia”, all’uopo predisposto.
L’appassionata rievocazione del calvario della Divisione Julia èstata fatta, presente il Presidente Nazionale dell’ A.N.A. Franco Bertagnolli, dal Generale degli Alpini Ermenegildo Moro di Bassano del Grappa che ha ricordato il contributo di sacrifici e di vite sui fronti francese, albanese, greco e russo negli anni dal 1940 al 1943. Nella stessa occasione la nuova strada verso Giavera è stata chiamata “VIA DEGLI ALPINI”.
Il fiore all’occhiello del Gruppo Alpini di Arcade è il falò, il “PANEVIN” che annualmente ripropone la rievocazione dell’andare dei re Magi alla Culla, ed unisce, attorno al calore della fiamma, il ricordo del tempo che fu, fatto di povere cose, apprezzate dalla gente.

Il panevin
Il ricordo del grande fuoco che bruciava nei crocicchi delle strade ed in piazza la sera della vigilia dell’Epifania è ancora vivo. Tutto si esauriva in una rapida vampata. Sotto la brace veniva posto a cuocere un dolce, la “pinza”, fatta con farina da polenta e fichi secchi, accartocciata con foglie di verza.
Il grande falò propiziatorio, per noi il panevin, ha origini antichissime. E’ una tradizione legata al periodo natalizio, quasi un additare ed illuminare la via ai Re Magi diretti alla Sacra Culla.
Coll’avvento dell’industrializzazione la tradizione si è affievolita. Ma nel 1967 il locale Gruppo Alpini ha riattizzato la fiamma che languiva e da allora l’iniziativa si ripete ogni anno.
Sul sagrato viene formato un alto mucchio di tralci di viti, rovi e ramaglia provenienti dalla pulizia delle campagne che, la sera del cinque gennaio, viene acceso. Ormai la fama di questo avvenimento di schietto folclore paesano si è diffusa anche al di fuori del Veneto ed oltre, ed una marea di gente vi assiste.
Mentre ci si riscalda attorno all’allegra fiamma scoppiettante, si osserva verso quale direzione il vento trasporta le faville: Se le favie va a matina, tol el sac e va a farina (ad elemosinare), se le favie va a sera, de poenta piena la caliera.
Nei pressi della pira viene allestita la cucina alpina: vino brulé caffè all’alpina (caffè con grappa), patatine fritte e quintali di salsicce e polenta, il tutto accompagnato dall’ottimo vino locale.
La festa è allietata anche da manifestazioni collaterali: gare sportive e mostre.

A.V.I.S.
La Comunale locale dell’Associazione Volontari Italiani del sangue è stata costituita nel giugno 1967 per iniziativa di Carlo Tognarelli ed Ezio Bigolin, già allora attivi come donatori, assieme ad altri arcadesi, nella Comunale di Treviso. Il primo nucleo era composto da una cinquantina di soci, con forte rappresentanza di Alpini in congedo.
L’A.V.I.S. è sorta in Italia nel 1927 per promuovere la propaganda al dono del sangue, al fine di ovviare alla carenza ditale insostituibile elemento terapeutico. Il suo motto: “Sempre, dovunque e subito” è significativo dell’assoluta disponibilità verso i fratelli bisognosi di sangue e dei suoi componenti.
La donazione del sangue avviene in modo anonimo, gratuito, responsabile e volontario ed è a favore di chiunque ne abbia necessità. I presidenti locali sono stati: Carlo Tognarelli per l’anno 1967, Dino Rizzo dal 1968 al 1987, dal 1987 al 1990 Umberto Biasi ed attual­mente (1999) Giovanni Gigo.
Lo sviluppo associativo nei difficili primi vent’anni ha avuto prota­gonista Dino Rizzo che dal 1968 ha ricoperto anche cariche a carat­tere provinciale e regionale.
Attualmente moltissimi giovani militano nelle file avisine, come donatori o dirigenti, creando i presupposti per la futura cultura della solidarietà.
All’AVIS Comunale di Arcade, dalla fondazione ad oggi, hanno aderito 469 persone delle quali 273 sono attualmente attive. Le donazioni di sangue e plasma dal sono state 8.725 per 3.490 litri. Sono da segnalare fra i soci meritevoli: Ottorino Ernesto Calesso, prima medaglia d’oro, Ezio Bigolin, croce d’oro, per oltre cento do­nazioni e Giuseppina Barro, prima donna, croce d’oro, con oltre 75 donazioni.
Sono inoltre stati premiati 16 avisini con distintivo d’oro per 75 do­nazioni e 59 con medaglia d’oro per 50 donazioni. Nell’ambito comunale l’A.V.I.S. svolge attività sociali e ricreative, promuovendo incontri e dibattiti su temi sanitari e di educazione alla salute ed organizzando mostre e gite. Auspica la collaborazione con tutte le forze del volontariato attivo.
Dal 1973 una “Fiamma” (gagliardetto) ricorda l’impegno donatoriale Alpino all’interno dell’A.V.I.S. Comunale di Arcade. Negli scorsi anni l’Associazione ha istituito il premio della bontà “Notte di Natale” per cittadini ed enti che si sono distinti nel sociale ed ha promosso o aderito a molte altre iniziative.
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