Gruppo Alpini di Arcade - Sezione di Treviso

 

Premio letterario nazionale

Parole attorno al fuoco

XXIV^ edizione - Milano,12 Gennaio 2019

per un racconto sul tema:

"La Montagna:le sue storie,le sue genti,

   i suoi soldati i suoi problemi di ieri e di oggi"

 

 

 

 

Verbale della Giuria

                                  

                                  

 

Anche in questa XXIV edizione del Premio letterario “Parole attorno al fuoco”, la tendenza riscontrata lo scorso anno è stata confermata. Se, infatti, il numero dei concorrenti è aumentato di sei unità (66), quelli che per la prima volta hanno inviato un racconto costituiscono il 40 per cento del totale. E si è mantenuta costante pure la rappresentanza, per così dire, di tutto il territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia, come si evince dalla provenienza dei concorrenti: Palermo e Brescia, Gorizia e Palmi, Belluno e Como, Itri ed Aosta, Siena ed Avellino, Rimini e Pordenone, Roma e Milano, Vercelli e Genova, Torino e Livorno, per fare un po’ di esempi.

 

I racconti segnalati sono:

 

LE COSE CHE RESTANO

di Gianni Gandini di Albiolo (Como)

 

PELLE DENTRO PELLE

di Rita Mazzon di Padova

 

VOCAZIONE

di Valentina Semprini di Rimini

 

UN FIORE TRA I CAPELLI

di Elena Barone di Avellino  

 

CINQUE METRI DI TEMPO

di Luca Notarianni di Itri (Latina)

 

PENNACCHI DI FUMO

di Mauro Perfetti di Quassolo (Torino)

 

SOLO I MONTI LO SANNO

di Erika Pedretti di Ravarino (Modena) 

 

 

Trofeo Cavalier Ugo Bettiol” per un racconto su tema di particolare attualità a:

 

LA FUGA DEI CERVELLI di Paolo Meneghini di Carrè (Vicenza)

 

Una camminata in montagna: Pasubio, gallerie, immagini e nomi di soldati, ricordi di un secolo fa in guerra, nonché un rapporto fra quelli di allora e i giovani di oggi, coi loro problemi, le aspirazioni, i progetti per il futuro. In montagna, anche oggi, c’è una certezza: la fatica ha un senso, perché il traguardo esiste e lo puoi raggiungere. Il camminare del protagonista si snoda fra presente e passato e l’autore lo accompagna con riflessioni che traggono dal respiro della montagna una speranza per il futuro.

 

Rosa d’argento Alpino Carlo Tognarelli” per un racconto avente come protagonista una donna a:

 

VITE MINUSCOLE di Paola D’Agaro di Pordenone

 

Dai monti alla pianura a far la mondariso; poi, il ritorno e ancora il lavoro in una fabbrica di munizioni per la Grande Guerra, lontano da casa. E’ la protagonista morente (nel corpo, e sarà l’ultima delle 49 donne sventurate) a narrare in prima persona una vicenda “minore” ma emblematica per una realtà tragica, sentimenti, valori, umanità. Una piccola storia nella quale, giusto l’assunto finale del racconto, “… tutto il dolore non può essere detto”. La prosa asciutta, ma eloquente, rende appieno il dramma di una giovane alla quale (quasi per volere del fato) la vita viene stroncata.

 

La Giuria proclama vincitori della ventiquattresima edizione del premio “PAROLE ATTORNO AL FUOCO”

 

QUASI GEMELLI di Fabio Tittarelli di Roma 3° classificato

 

Un delicato episodio di affetti fraterni (“quasi gemelli” li chiamavano, perché nati appena tredici mesi l’uno dall’altro), di amore per la montagna, di una disgrazia in alta quota rivelatasi fatale, perché origine della costrizione su di una sedia a rotelle, e causa infine di una dolorosa decisione... mortale. Il fratello esegue le ultime volontà dell’altro e ne reca le ceneri lassù, per disperderle al vento, in solitudine, solo col suo dolore. La presenza di una arrampicatrice, del pari innamorata delle alte cime, la di lei condivisione di quel tormento, vengono rese con una delicatezza e una semplicità di toni che avvincono.

 

FRAMMENTI DI RICORDI di Loreta Chenetti di Belluno 2° classificato

 

Una vita di ordinaria quotidianità: in tempi di pace e di guerra, con i problemi di una antica povertà, incontri, illusioni e disillusioni, e una fede mai perduta, con l’amore per il marito e i figli. Questo ricorda, salendo in silenzio lungo lo stretto sentiero, la vecchia Celestina, ormai sola, fissando gli occhi su quel “Cristo dallo sguardo stanco” del capitello. Una storia di gente semplice, rotta al sacrificio, in un ambiente di boschi, alte cime, alti cieli. Ripercorrere, camminando con passo “lento e pesante”, un itinerario fisico, che si affianca a quello esistenziale nel ricordo, e per Celestina arriva il tramonto, sul far della sera.

 

UNA PORTATRICE  - 1918 - 2018 in memoriam di Gabriella Brumat di Turriaco (Gorizia) 1° classificato

 

Trascurate a lungo dalla Storia, le eroiche portatrici carniche sono riapparse nella letteratura; il concorso Parole attorno al fuoco ne è testimonianza per via, appunto, di racconti “in materia” presentati in passato, e adesso, di una autrice per la prima volta partecipante e subito meritevole del primo premio. La storia d’amore fra una portatrice e un giovane combattente, delicata e avvincente, è infatti inserita nel contesto di quelle donne che rischiando la vita, sotto il peso della gerla colma di viveri, medicinali, munizioni destinati ai combattenti, raggiungevano la prima linea. La vicenda, narrata con ritmi sempre appropriati a seconda delle situazioni e condizioni dell’ambiente e delle persone, è caratterizzata da un forte legame affettivo (madre-figlio soldato, portatrice-soldato, portatrice-madre del giovane caduto in battaglia, alla fine) tocca nel profondo e commuove.

 

                                                                                                                                             Giovanni Lugaresi

                                                                                                                                                                           presidente della Giuria