Il Panevin

 

Si consolida e si arricchisce di anno in anno la tradizione del Panevin; e cominciano, in vari paesi della Provincia, i tentativi di imitazione.

In collaborazione con la Biblioteca Comunale si organizzano mostre di fotografia e di pittura; intervengono cori, Gruppi folkloristici e, soprattutto, una folla sempre più numerosa.

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Un'immagine del Panevin che brucia

Vale la pena di accennare a due annate particolari: il 1975 e il 1978.

Nel ‘75 collabora il Radio Club di Conegliano.

L'antenna viene installata sul campanile e nel cortile del Monumento ai Caduti è allestita la stazione - base al cui microfono si alternano diversi C.B. che si collegano con varie località della Provincia in cui si svolgono analoghe manifestazioni; li sono predisposte le stazioni periferiche munite di impianto di ampli­ficazione per la ricezione e la diffusione della radiocronaca, fin dalle due del pomeriggio, di quanto avviene ad Arcade.

Prima dell’accensione si era esibito, applauditissimo, il coro “Stella Alpina Trevisanella” con un nutrito repertorio di canti tradizionali e alpini.

lì Panevin, poi, si incendiò in modo veramente spettacolare, come forse non mai, proiettando dritto verso il cielo un immenso fascio di faville, quasi a raccogliere in sé quelle di tutti i falò che arsero quella notte nella Marca e a consacrare una tradizione di speranze e auspici.

1978: un anno poco felice per il nostro Panevin. Un... incidente tecnico lo fece crollare mentre era ancora in costruzione e fu necessario ricominciare tutto da capo.

Il maltempo, poi, imperversò a lungo nei primi giorni di gennaio ostacolando i preparativi e infradiciando la legna; la giornata del 5 si mantenne scura e piovigginosa, cosicché il fuoco si levò a fatica in un turbine di fumo che ristagnava fastidiosamente sulla piazza.

Ciò malgrado la partecipazione di pubblico non fu inferiore agli anni precedenti; un pubblico che fece si onore al consueto e ben fornito “stand”, ma che visitò commosso la mostra allestita presso la Biblioteca Comunale “Gli Alpini arcadesi ai “fradis”.

Commovente l’intervento della “Banda dei fradis” di Valeriano del Friuli che intesero così ringraziare gli Alpini di Arcade per l’opera svolta nella ricostruzione dopo il terremoto.

 


 

(Dal periodico Sezionale “Fameja alpina”- Anno 2005  n. 1)

LA LUNGA NOTTE DI ARCADE

Il Presidente A.N.A. Corrado Perona si entusiasma davanti al Panevin

 

La fama del Panevin di Arcade richiama nel paese migliaia di persone, alcune anche da molto lontano.

In particolare la piazza diventa “piccola” quando la Banda A.N.A. di Pederobba, suonando pastorelle di Natale, guida la carrozza che trasporta i Re Magi fino al Panevin. Nella tradizione cristiana, il falò della notte che precede l’Epifania, rappresenta la stella che guidò i nobili regnanti venuti dall’Oriente per adorare Gesù Bambino.

Anche le autorità non vogliono mancare. Il parroco don Diego Semenzin, momentaneamente ammalato, si premura di mandare i saluti beneauguranti per mezzo di Don Dionisio, parroco di Cusignana venuto a portare la benedizione e la sua parola nella quale sottolinea il valore cristiano del fuoco.

Il presidente della provincia Luca Zaia invece pone l'accento sul binomio tradizione del presepe e  Panevin simboli da difendere perché rappresentano l’unità del nostro popolo e la storia della nostra terra.

Il presidente nazionale A.N.A. Corrado Perona, ospite straordinario della manifestazione, si rammarica pubblicamente per la scelta scellerata fatta dai nostri politici di abolire la leva obbligatoria, si compiace con gli alpini di Arcade e non nasconde il suo stupore davanti alla grandezza delle manifestazioni di cui sono capaci gli uomini di una realtà così relativamente piccola. Si vede che hanno fatto la naia tra gli alpini!

Florindo Cecconato, febbricitante e d entusiasta, ringrazia e ci fa partecipe della sua emozione, che rimane ancora intatta nonostante sia capogruppo A.N.A. di Arcade da vent’anni. Il riconoscimento, che i suoi alpini gli hanno giustamente tributato durante la cerimonia di premiazione di “Parole attorno al Fuoco”, lo ha commosso e caricato di nuove energie.

Intanto arrivano le fiaccole bianche rosse e verdi portate di corsa dagli atleti del gruppo podistico “La Piave” di Susegana e finalmente Zaia ha l’onore di accendere il Panevin.

Il conduttore Paolo Mutton trasmette il suo entusiasmo alla folla davanti alle fiamme che avvolgono la catasta, e la piazza esplode in un lungo applauso.

Ma la notte incalza: bisogna vendere i biglietti della lotteria. C’è da finire il sagrato della chiesa. Mentre strillo a squarciagola tra la folla nell’intento di piazzare i tagliandi, mi imbatto in Marzio Favero, assessore alla cultura della provincia che mi guida dagli amici Ermanno Serraiotto (assessore regionale) in compagnia dellOn. Sen. Giampietro Favaro. Naturalmente li coinvolge in una gara simpatica all’acquisto di biglietti. Con la scusa della beneficenza si gioca come in una vecchia tombola. Evidentemente il Panevin fa emergere la nostra parte ludica, ma questo è un bene: domani ritorneremo ai nostri impegni con rinnovata energia!

Quest’anno il Panevin ha una novità: il palo centrale non è più in legno, è stato progettato in acciaio al carbonio raffreddato ad acqua, una scelta d’avanguardia che gli alpini di Arcade rivendicano. Un altro tassello da aggiungere ai record ineguagliabili di questa affiatatissima squadra. Il Presidente Perona ha passato in rassegna gli alpini impegnati alla preparazione della brace e a quella delle salsicce, ha assaggiato ed apprezzato il mitico brùlè e il caffè alpino. Ha avuto una stretta di mano per tutti. Gli effetti di questa visita dureranno a lungo; qualcuno assicura che non lo scorderà più!

Isidoro Perin

 

 

ARCADE 5 GENNAIO 2005: “Parole attorno al Fuoco”

Il Presidente Nazionale Perona: Un successo affascinante che non ha eguali!

 

Il premio letterario nazionale “Parole attorno al fuoco” alla sua 10^ edizione tocca il cuore del Presidente Nazionale A.N.A. Corrado Perona che nel suo intervento ha parole di elogio per il sindaco d'Arcade Piergiorgio Turri che nel suo intervento entusiasta dichiara che Arcade fa fare bella figura all’A.N.A.

Ha elogiato la capacità dei nostri alpini che sanno vivere in mezzo alla gente, prende atto che non abbiamo perso il nostro tempo e che siamo gente legata alla nostra terra e alle tradizioni. Ci sprona a ricompattarci, ad essere presenti e disponibili.

Nell’apprezzare la semplicità del capogruppo Cecconato e la sua umanità ci invita a non lasciare mai solo il capogruppo!

Il presidente del Comitato letterario Stefano Barbon presenta il premio nei suoi dettagli e ci assicura che i racconti sono di una bellezza rassicurante.

Il prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini si compiace con tono roboante “La lunga marcia del premio continua…”

L’assessore provinciale Gazzabin, a nome del Presidente Zaia, assicura che i patrocini della provincia sono estremamente selettivi. “Parole attorno al Fuoco” è un evento tra i più qualificanti e per il quale dovrà aumentare l’impegno della Provincia.

Il capogruppo di Arcade Florindo Cecconato, emozionatissimo, esprime il suo entusiasmo e invita tutti i gruppi a lavorare in seno alla provincia.

Il Presidente della Sezione Luigi Casagrande pone l’accento sugli eventi culturali della sezione e invita tutti alla prossima rappresentazione a teatro di “Centomila gavette di Ghiaccio” tratto dall’opera di Bedeschi.

Esprime anche la sua solidarietà, assieme a quella di tutti gli Alpini alle popolazioni del Sud-Est asiatico colpite dallo tzunami. (All’inizio della cerimonia avevamo osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime del disastro.)

Siamo già nel vivo della festa, anche se manca il Presidente della Giuria, la poetessa Adriana Scarpa, costretta a letto da una fastidiosa influenza.

Il coro A.N.A. di Oderzo ci delizia con una serie di canzoni popolari della montagna: un omaggio alle vignette che Brugar ha tratto dalla sua fervida fantasia per il calendario 2005 di Fameja Alpina.

Sfilano quindi i premiati, emozionati come bambini.

L’alpino Carlo Tognarelli non può consegnare la rosa d’argento, premio “Manilla Bosi, sposa, madre e sorella di Alpini”, perché la vincitrice Miriam Betti Pederiva è assente, falcidiata dall’influenza.

La signora Elide Bettiol consegna il trofeo dedicato al marito Ugo Bettiol ad Anna Rossetto per il racconto particolarmente attuale “Ridatemi L’Anima”.

Il 3° premio è vinto da Rosalba Merlo che ha devoluto la metà del suo premio di 500 €uro all’Istituto Gaslini di Genova.

Il vincitore del 2° premio è una vecchia conoscenza: Angelo Paloschi. La metà del suo premio di 750 €uro è andata alla Caritas di Venezia per le popolazioni del Sud-Est asiatico colpite dal maremoto.

Ed ecco la 1^ classificata Paola D’Agaro, insegnante alle scuole superiori, di Trasaghis, che giunge accompagnata dal Sindaco. Metà del suo premio di 1250 €uro, Paola lo assegna alle maestre di una scuola elementare di Pordenone, perché le nostre maestre (sono parole sue), pur in un contesto scolastico disastrato, sono tra le migliori del mondo. Peccato che il suo intervento dopo la lettura del racconto vincitore “Requiem per i Morti del 2  Maggio” abbia tolto fascino alla storia. Le sue dichiarazioni sulle cause originarie della guerra necessitavano di tempi e spazi diversi.

È stata presentata anche la copertina di Fameja Alpina che illustra il racconto 1° classificato, dipinta anche quest’anno da Antonietta Favaro che ormai possiamo annoverare tra gli Amici degli Alpini.

Al Presidente A.N.A. Perona è stata consegnata, da parte degli alpini di Arcade una scultura in vetro raffigurante il mitico Panevin, opera dei maestri incisori della “Lamic” di Treviso che hanno firmato anche i trofei dei vincitori del concorso Parole attorno al fuoco.

Sempre gli alpini di Arcade si sono stretti attorno a Florindo Cecconato, capogruppo da vent’anni e attraverso Perona e Casagrande gli hanno donato un trofeo creato dall’alpino Giorgio Barro: un grande libro aperto in ferro battuto sulle cui pagine in rame è scolpita la casa degli alpini, divenuta ormai troppo piccola, e il Panevin. Stesa sopra i fogli, una penna d’alpino, pronta a scrivere nuove pagine.

Carlo Tognarelli da oggi è capogruppo onorario: lo ha nominato ufficialmente Cecconato tra gli applausi dei convenuti. Un riconoscimento che Carlo dedica alla moglia ammalata, consapevole di aver tolto tanto tempo alla famiglia per poter rendere servizio alla comunità attraverso l’AVIS, l’AIDO e gli alpini.

Un grazie particolare alla presentatrice Giusi Vianello alla quale ci siamo persino dimenticati di offrire la rosa. Gli chiediamo perdono e la aspettiamo il prossimo anno per rifarci.

Dopo la parte ufficiale c’è stato spazio per conoscerci, per scambiarci esperienze importanti tra amanti della cultura. Tra l’altro Pieralba Merlo ha colto l’occasione per donare alla biblioteca della Scuola Elementare e a quella d’ Arcade del suo libro di favole “Nonna Alba racconta”.

Poi tutti col naso all’insù: c’è il Panevin che ci aspetta in piazza e la lunga favola di “Parole attorno al Fuoco” continuerà senza sosta.

Arrivederci al prossimo anno, quando non sarà ancora spento l’eco di questa memorabile 10^ edizione!

Isidoro Perin

 

 

ARCADE 5 GENNAIO 2012 "ARRIVA IL CAMBIO"

 

ARCADE - “A mattina” oppure “a sera”? Sono state indecise sulla direzione da prendere, quest'anno, le faville del panevin di Arcade, il più grande della Marca, acceso la sera

 della vigilia dell'Epifania. Una metafora, forse, dell'incertezza dell'epoca attuale. Difficile, dunque, anche il tradizionale pronostico sull'anno appena iniziato: anche a causa del vento

 teso, i piccoli frammenti infuocati prima si sono diretti verso est (mattina, appunto) lasciando intendere una previsione negativa secondo l'adagio popolare “ciapa el saco e va a

 farina”, in seguito però, hanno virato decisamente verso ovest, a sera, direzione foriera di un'annata di abbondanza in ossequio al detto “de poenta pien a caliera”. Il governatore

 Luca Zaia ha optato per questa seconda interpretazione: “Speriamo che in quest'anno si esca dalla crisi”, ha commentato il presidente della Regione, dopo aver appiccato per

 primo le fiamme alla catasta, insieme al sindaco Domenico Presti e al capogruppo degli Alpini di Arcade Florindo Cecconato. E' stata la 45esima edizione del panevin di Arcade,

 per la prima volta allestito in piazza Vittorio Emanuele anziché sul sagrato della chiesa. Le penne nere dell'Ana, da sempre organizzatrici della manifestazione, avevano iniziato a

 raccogliere la legna il 26 dicembre. La costruzione della pira vera e propria ha richiesto 2-3 giorni. L'immane falò ha richiamato oltre 5mila persone. E quando tutti gli spettatori

 erano ormai a letto, i volontari, con ruspa e rimorchi, hanno provveduto a rimuovere ceneri e braci: a mezzogiorno dell'Epifania la piazza era di nuovo completamente sgombra.

 

                                                                                                                                                           Da il Gazzettino